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TEATRO E POLITICA

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Teatro e politica
LA “CLAQUE” DEL SISTEMA ELETTORALE

Prima lo potevi guardare in faccia il candidato. Spesso lo votavi perché ti era simpatico e perché parlava bene. Inoltre faceva spesso anche ridere con le sue battute. Spesso prometteva mare e monti. Il povero elettore – meschino – poteva scegliere almeno chi gli era simpatico. Un voto politico, ma anche un voto di simpatia. E poi mettere la crocetta sul suo nome sembrava quasi aver fatto “bingo”. Le cose sono cambiate, si dice che dovrebbero cambiare ancora. All’italiana… cambiare le cose significa riportarle allo stato primitivo. Vale a dire com’erano prima, col vecchio sistema elettorale, quando avevi la possibilità di votare il candidato simpatico, quello che ti piaceva di più,e, spesso anche quello che prometteva di più. Adesso – elezioni politiche 2008 – devi votare il partito…anzi nemmeno il partito: la coalizione. Un insieme di partiti che spesso in Parlamento si bisticciano perché non sono d’accordo, litigano per una legge o per un nonnulla, si criticano a vicenda. E tu, povero elettore, ti trovi a fare la “claque” come nel teatro. Ti danno il biglietto gratis ad un patto: quando canta il tenore o il soprano dal magnate segnalato, bisogna applaudire fino a spellarsi le mani. Con vigore, con forza, per far sentire la propria presenza, la propria partecipazione alla vita dello spettacolo. Ma i protagonisti della politica italiana non sono – e non devono essere - attori di teatro. Devono essere persone che, superando anche interessi personali e politici, devono lavorare per il benessere del paese. Persone che evidenziano una propria “personalità” avendo, spesso anche il coraggio di dire “no”, quando non credono in quello che stanno facendo. Votando il partito, quindi, secondo lo schema attuale, o la coalizione, per meglio dire, non si vota il singolo candidato scelto dall’elettore, ma quello scelto dal partito. Ed allora ti viene il dubbio che molti candidati scelti dal partito, se eletti, faranno la “claque”. Solo che al posto del battimani faranno l’alzamani. Voteranno, cioè, come gli viene imposto dal partito. Naturalmente per le votazioni a scrutinio segreto l’alzamani non si nota. Ma si pratica comunque…Questi deputati, in conclusione, faranno la “claque” dei leader dei singoli partiti. Il loro apporto alla vita politica del paese non sarà qualitativo, ma solo quantitativo. E, nei periodi di crisi di governo, devono presentarsi anche se hanno la febbre a quaranta. Una “claque” attiva è anche rappresentata dai “candidati di servizio”. Quelli cioè che non hanno nessuno possibilità di essere eletti ma che comunque possono portare dei voti alla coalizione. I portatori d’acqua. Una claque attiva che, se anche non salirà sul palco, spera comunque in un posticino dietro le quinte…E’ rimasto noto un politicante nostrano che, in tutta la legislatura ha preso la parola una sola volta, per dire ad un suo collega: “ Onorevole collega, per favore, chiudi la finestra che tengo il raffreddore!!!”. Speriamo almeno che la prossima rappresentazione sia fattiva ed utile per la comunità. Specialmente a quella alla quale appartengo io: i pensionati. Quelli a reddito fisso. A basso reddito. Che hanno però una grande soddisfazione nella vita di pensionati. Quella di arrivare prima. Non a correre. Ma a finire quei quattro soldi della pensione già prima della fine del mese…


Catello Nastro


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